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Migranti Eritrea PalermoEMERGENZA SENZA FINE

 

Arrivano ogni giorno a centinaia. Navi militari e mercantili li raccolgono da barconi e gommoni spesso alla deriva e li "scaricano" nei vari porti della Sicilia. Vengono avviati ai centri di raccolta che spesso non sono in grado di far fronte a questa massa enorme di migranti e allora restano per le strade a bivaccare, allo sbando. E' successo anche a Palermo nei giorni scorsi. 
 
Alcuni giovani della nostra comunità si sono mobilitati per alleviare le loro sofferenze, portando generi alimentari, acqua, coperte, detergenti. Questo gesto non è sfuggito all'occhio del cronista che nell'edizione on line di "Repubblica" del 16 aprile u.s. ha scritto: "Ieri notte, numerosi gruppi di giovanissimi migranti, sono rimasti per ore in piazza Indipendenza e davanti alla stazione centrale, in attesa di partire. Alcuni ragazzi della chiesa evangelica li hanno soccorsi portando acqua e cibo e offrendo tutte le indicazioni utili per arrivare alla stazione in sicurezza".
 
Accettano l'aiuto fornito con gratitudine, talvolta anche con un po' di esitazione: non sono certo abituati ad essere trattati come persone, con amicizia. Qualcuno, tra pudore e timore, stende la mano per ricevere un panino, un altro ripete come un ritornello nel suo inglese approssimativo: "Ho molte difficoltà, non ho nessuno che mi aiuta, non ho soldi..." E il cuore si stringe nel vedere bisogni immensi e risorse modeste di fronte a questa emergenza senza fine.
 
Sappiamo che quel che si riesce a fare è solo una goccia in questo mare di bisogni, ma sarebbe ancora peggio se non si facesse nulla. Le parole di Gesù "...ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere..." non vogliamo solo leggerle, ma anche e soprattutto metterle in pratica.
 
Link all'articolo di Repubblica Palermo del 16/04/2015