Stampa

CRISTIANESIMO "FAI DA TE"...

 

Il "fai da te" è sempre esistito. Nel passato era quasi una necessità per la scarsità delle risorse economiche a disposizione. In seguito per molti è diventato un hobby, un modo per esprimere le proprie abilità e la propria creatività. Negli ultimi tempi poi, si assiste ad un proliferare del "fai da te" in un'infinità di campi.
 
Grazie ad Internet, alle sue informazioni, ai suoi tutorial, un gran numero di persone si cimenta nelle più svariate attività. Il fenomeno non è privo di rischi, perchè improvvisarsi nutrizionisti, estetisti, medici, ecc., gestendo in modo autonomo diete, diagnosi mediche e relative terapie e così via, non è proprio la cosa più saggia da farsi.
 
Il fenomeno investe anche la vita spirituale e morale dei credenti.
 
E' vero che lettura e interpretazione personale della Bibbia sono stati tra i capisaldi della Riforma protestante, è vero che la Bibbia stessa assegna un ruolo di grande importanza alla coscienza individuale del credente, ma il rischio del "fai da te" nel campo delle cose del Signore non è da sottovalutare.
 
Paolo scriveva ai Galati: "Fratelli, voi siete stati chiamti a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne" (Galati 5:13).
 
Non ci si può improvvisare maestri di teologia, accettando le più svariate dottrine che magari circolano sulla rete (Ef. 6:14; 2 TTim 4:3,4). Non ci si può elevare al rango di costruttori della propria morale, mettendo da parte i chiari e vincolanti insegnamenti della Scrittura.
 
La chiesa del periodo apostolico si caratterizzava non per l'individualismo autodidatta ed autoreferenziale dei singoli credenti, ma per l'ascolto puntuale dell'insegnamento degli apostoli, per la costante relazione di comunione fraterna, per il timore del Signore (Atti 2:42). E tutto ciò generava la benedizione di Dio e il progresso della Chiesa stessa.